RYLA 2004

Sabato 27 Marzo si è chiuso il 22° Ryla. E’ un fiore all’occhiello del nostro distretto e siccome quest’anno il Governatore Sante Canducci è di San Marino si è tenuto colà, presso un centro congressi che aveva le strutture adatte per ospitare i ragazzi.

Italo Minguzzi

Come si sa il Ryla è un corso di formazione riservato a giovani universitari, neolaureati, o giovani all’inizio della loro carriera professionale, non figli o parenti stretti di rotariani (buona cosa che dimostra una bella apertura mentale del Rotary di questo distretto).

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In queste giornate di formazione, che durano una intera settimana, vengono trattati argomenti che danno ai giovani un insegnamento indimenticabile anticipando per la prima volta le opportunità, le tematiche, i problemi che dovranno affrontare nella vita professionale e non solo.

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Insegnano loro come essere dei leaders nelle professioni facendo conoscere opportunità, problemi come sfruttarle o risolverli e danno loro una carica morale ed etica determinante.

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In totale erano 75 provenienti dalle due regioni, Emilia e Toscana, inviati a spese dei vari Club.
Noi da Cesena abbiamo mandato 4 tutte ragazze, due di Cesena e due Rumene inviateci da Gilberto Rossi che si è preso a carico il viaggio dalla Romania.
Queste, unitamente a due americane di cui una cieca coll’inseparabile cane Arturo, hanno dato un’aria internazionale che ha legato ancora di più i ragazzi.
Vedere e sentire dei giovani, come quelli di quell’età e di questi tempi, entusiasti quando hanno dovuto relazionare pubblicamente alla fine dei lavori, che hanno voluto ringraziare con parole indimenticabili, è stata una esperienza unica.
Ognuno di noi dovrebbe leggere la testimonianza fatta da uno dei gruppi di lavoro (ne erano stati formati quattro) per avere una lezione come quella avuta dagli adulti presenti.
Le nostre due ragazze cesenati si sono fatte apprezzare per l’impegno profuso perchè oltre alle lezioni cui dovevano assistere, dovevano alla sera redigere anche i comunicati stampa giornalieri che venivano e che sono tuttora pubblicati sul sito del Rotary www.rotary2070.org.
Si parla sempre di Ritorno sull’Investimento di ogni azione economica.
Questo è stato veramente grande, perché questi ragazzi che nel frattempo sono diventati amici, a dire di loro stessi, ricorderanno per sempre questa esperienza.
Sentire dei giovani ringraziare per la “legna messa in cascina” o per “mi avete dato una mano indispensabile a capire” è il miglior ringraziamento per gli organizzatori, gli insegnanti e noi stessi, gli investitori.
I giovani, come ben sanno tutti quelli di noi che hanno figli, non sono di cera molto benedetta e non apprezzano molto gli insegnamenti extra scolastici degli adulti e per di più questi, per loro, erano anche gratuiti, il che glieli avrebbe potuti far sembrare ancor di più pericolosi.
Le due ragazze rumene hanno ringraziato dicendo, “non vediamo l’ora di tornare a casa per poter trasmettere ai nostri amici questa indimenticabile esperienza formativa”.
Tutte le espressioni, vi giuro per essere stato presente, non erano di convenienza, ma di grande partecipazione e indicavano che il Rotary ancora una volta aveva fatto centro.
Questa e l’estrinsecazione del nostro servire.
Alcuni titoli delle relazioni erano:
* L’uomo moderno sintesi di scienza ed umanesimo.
* La rilevanza del capitale umano e del capitale intellettuale per lo sviluppo sostenibile.
* Aspetti etici, economici e tecnologici nella vita dell’azienda: linee guida.
* E-learning: un modello di apprendimento per analfabeti digitali o strumento di formazione dell’informazione.
* La formazione senza confini: dall’aula all’outdoor.
I saluti finali di ognuno di loro hanno volato dalla poesia, alla filosofia, alle semplici parole, agli occhi lucidi, ai silenzi certamente più espressivi del fiume di parole che noi adulti normalmente ci sforziamo di dire preoccupati, quando parliamo con loro, di farci giovani apparendo solo dei vecchi giovanili a volte anche un po’ barbosi.
Nei vari Club molti soci non sanno quali e come siano le cose che facciamo, assomigliando a quelli di loro che hanno detto, “siamo venuti diffidenti, senza sapere esattamente cos’era il Ryla”, ma hanno anche aggiunto “per fortuna siamo stati qui”.
E allora noi ringraziamo loro perché semina, semina qualcosa nascerà e magari sarà un bel fiore, che farà bello l’ambiente.

    Pierluigi Pagliarani