Creazione e/o evoluzione

La lectio magistralis tenuta Venerdì 25 febbraio al Rotary Club di Cesena merita una seria riflessione per due ragioni, perché il prof. Fiorenzo Facchini è docente emerito della Università di Bologna in antropologia, una scienza vastissima che abbraccia ogni aspetto della presenza umana sulla terra dalle origini ad oggi, ed è anche sacerdote della diocesi di Bologna con incarichi ai massimi livelli nella Pontificia Accademia delle Scienze e nell'Accademia dei Lincei. La domanda che si è posto ha una centralità nel dibattito culturale dei rapporti tra scienza e religione: evoluzione o creazione? La risposta non ammette oggi uno scontro o un dualismo tra i due piani della scienza e della fede. Sono le sue parole "non solo conciliabilità, ma complementarità e armonia", una complementarità che diventa sintesi armonica.

Fabrizio Facchini

Non siamo abituati a una tale conciliazione di linguaggi e per giunta nella stessa persona di un rappresentante della fede cattolica. Mentre si susseguono le slide sulle tracce della presenza umana e sui manufatti e segni che rinviano a una presa di coscienza e alle testimonianze di una nostra storia, si impostano le antitesi che sorgono nelle correnti dei sostenitori dell'evoluzione secondo il darwinismo: Evoluzione o creazione? Casualità o necessità? Continuità o discontinuità?
Sono i problemi di fondo del pensiero moderno, il razionalismo, lo scientismo, il materialismo come naturalismo. C'è un posto per la spiritualità e la ragione e la scienza esauriscono, e come, ciò che possiamo dire dell'uomo e del suo posto nel mondo? Il prof. Fiorenzo Facchini fa una distinzione tra il linguaggio della scienza, che è quello del come si verificano i fenomeni e quello della religione che è quello del perché e delle ragioni di vita. Non accetta l'Intelligent Design della difesa americana del creazionismo, l'intervento divino nei salti discontinui delle fasi evolutive, ma si riallaccia all'orientamento di Giovanni Paolo II del 1996 per quanto riguarda il salto ontologico della dimensione spirituale in un processo evolutivo di modificazioni e trasformazioni materiali e alle tesi di Benedetto XVI di una razionalità interna allo sviluppo di una vita che rinvia a una realtà trascendente. Nell'interpretazione della creazione il professore dà una sintesi dinamica al termine: "Dio non fa le cose, ma fa in modo che si facciano". È una tesi ardita, ma è il riassunto di una vita spesa a capire come si possano conciliare i due mondi, quello laico e umanistico di scelte fallibili e quello cristiano e cattolico che non può e non vuole rinchiudere l'uomo in se stesso,o in un universo senza fini, o con leggi naturali che non lasciano spazio alla libertà e alla responsabilità di una presenza umana.

Fabrizio Facchini

Il presidente del Club, Umberto Selleri, aveva posto giustamente gli amici davanti alle domande che sarebbero nate dall'incontro dei due piani. È un medico che mira alla terapia e anche dal punto di vista culturale abbiamo bisogno di una terapia che ci aiuti a capirci.

    Pietro Castagnoli
www.webalice.it/castagnoli.pietro

Evoluzione, darwinismo e creazione.

Evoluzione, darwinismo e creazione.
Questo il tema dell'ultima conviviale del Rotary Club Cesena, presieduto da Umberto Selleri, e tenutasi la scorsa settimana presso il Ristorante Hotel Casali, che ha visto come relatore monsignor Fiorenzo Facchini, professore emerito di Antropologia presso l'Università di Bologna.
"L'universo e la terra – ha spiegato Facchini - non sono stati sempre come li vediamo oggi.

Fabrizio Facchini

La vita è comparsa nelle sue forme elementari intorno a 3 miliardi di anni fa.
Intorno a 6-7 milioni di anni fa si è avuta la separazione della linea Antropomorfe-Ominidi.
Ciò che caratterizza l'essere umano è, tra l'altro, la straordinaria complessità del suo cervello che conta 86 miliardi di cellule nervose e milioni di miliardi di sinapsi.
L'evoluzione della vita mostra una crescita della complessità (dai batteri all'uomo), intesa come crescita di relazioni e interazioni fra i diversi elementi (atomi, molecole, cellule, organismi...).
La direzione di maggior complessità può essere riconosciuta nei Primati, culmina nell'uomo ed è caratterizzata da una crescita della cerebralizzazione.
L'uomo come ogni altra specie ha una storia evolutiva.
La storia evolutiva dell'uomo pone domande sulla natura della sua specificità culturale, che rappresenta un trascendimento rispetto alle altre specie.

Fabrizio Facchini

Dopo la comparsa dell'uomo – ha proseguito Facchini - la crescita della complessità continua sul piano culturale e sociale".
L'universo, i viventi rivelano una fine sintonia delle diverse forze, una razionalità scientifica insita nella natura a livello infra-atomico, molecolare, cellulare e fra i corpi celesti.
"Questa razionalità, verificabile con l'osservazione – ha detto monsignor Facchini - rimanda a una mente ordinatrice.
La Rivelazione conferma e da pieno senso a queste conclusioni.
Dio ha creato il mondo dal nulla senza servirsi di materia preesistente.
Il mondo non è perfetto, ma in divenire.
'Dio non fa le cose, ma fa in modo che si facciano', come afferma Teilhard de Chardin.

Fabrizio Facchini

Dio è la causa prima che opera per mezzo delle cause seconde (Catechismo della Chiesa Cattolica).
L'intenzionalità divina – ha proseguito Facchini - non va vista solo agli inizi, ma si estende nel tempo.
La creazione si esprime pienamente attraverso l'evoluzione che la prolunga.
L'intenzionalità divina comprende quell'evento trascendente l'evoluzione biologica che è l'uomo.
Con l'uomo si innesta nell'evoluzione cosmica e biologica il pensiero, la coscienza, che fa assumere un valore nuovo a tutta la creazione.
L'uomo – ha terminato il professore - è l'unico essere che è in grado di pensare se stesso e di farsi coscienza e voce del creato".

    Maurizio Cappellini