Il Rotary Club Cesena dona un nuovo microscopio al reparto di pediatria

Il Rotary Club Cesena ha acquistato un nuovo microscopio per l'Unità Operativa di Pediatria dell'Ospedale Bufalini di Cesena, diretta dal dottor Mauro Pocecco.
L'iniziativa è del gruppo consorti del Rotary Club Cesena, attualmente guidato dalla Sig.ra Valeria Cesari.

Mauro Pocecco

La cerimonia di consegna del microscopio, del valore di circa 2mila e 500 euro, si terrà a giorni presso l'Ospedale di Cesena.
La notizia è stata data la scorsa settimana presso il Ristorante Hotel Casali alla conviviale del Rotary Club Cesena, presieduto da Umberto Selleri, alla quale hanno preso parte come relatori il dottor Mauro Pocecco che ha trattato il tema 'le nuove tecniche di trattamento del diabete infantile' e il dottor Giancarlo Cerasoli che ha presentato il suo ultimo libro, pubblicato insieme alla moglie dott.ssa Brunella Garavini, 'Guarì Guaross, riti e rimedi della medicina popolare in Romagna', Editrice la Mandragora – Imola.

Giancarlo Cerasoli

Il professor Pocecco ha ricordato i progressi sia tecnologici che metodologici che si sono susseguiti dagli anni settanta, quando era agli inizi della sua professione, ad oggi.
"Basti vedere – ha detto il dottor Pocecco – come si è passati dalle siringhe con aghi dalle grandi dimensioni degli anni settanta alle iniezioni multiple di insulina senz'ago di oggi fino ad arrivare, in un prossimo futuro, alla diffusione dei dosatori automatici di insulina dalle dimensioni di una farfalla".

da sinistra Pocecco, Selleri, Cerasoli

Ma è cambiato, in questi anni, anche l'approccio al trattamento dei diabetici passando da una gestione quasi esclusivamente ospedaliera ad una che coinvolge molto di più i pazienti ed i loro famigliari nella somministrazione dei farmaci, consentendo in questo modo ai malati una maggiore autonomia.
Guarì Guaross Il dottor Cerasoli ha trattato, invece, un tema che ha riportato tutti a vecchi ricordi come quando le mamme ci dicevano, da bambini, che non dovevamo essere scavalcati perché altrimenti non saremmo mai cresciuti oppure quando ci dicevano che quella tale persona era nata 'con la camicia' ovvero era fortunata.
Ma perché si diceva questo? Il libro 'Guarì Guaross' ci spiega una miriade di queste credenze che nel passato, ed a volte ancor oggi, condizionavano e condizionano nel bene e nel male la vita dei romagnoli.
"Ad esempio – ha ricordato il dottor Cerasoli - si diceva che un neonato era nato con la camicia quando nasceva avvolto nel sacco amniotico, caso molto raro e per questo considerato di buon auspicio".


    Maurizio Cappellini